Se si va nella zona dello stretto di Messina, Torre Faro in Sicilia e Scilla sul continente, con il termine “U Piluni” si indica un luogo ben definito che nulla ha che fare con l’incubo berlusconiano di realizzare un ponte sullo stretto. U Piluni indica un traliccio elettrico in grande.

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U Piluni è stato costruito tra il 1948 ed il 1956 dalla Società Generale Elettrica della Sicilia, inaugurato nel maggio 1956, ha un altezza di 225 metri, più otto della base di calcestruzzo armato che lo sostiene, per totali 233 metri.

Il Pilone calabrese è gemello di quello siciliano, ma con i 169 metri sottostanti di promontorio, si sopraeleva a ben 394 metri sullo specchio d’acqua dello Stretto di Messina Ieri e Oggi. Proprio l’altezza della torre calabra, è stata utilizzata dal giornalista Francesco Romeo per entrare nel Guiness dei Primati europeo, realizzando la più alta trasmissione televisiva continentale in una struttura, lui e la sua troupe realizzarono lo speciale Tv “Il Superattico più bello del Mondo”, dedicato all’incredibile spettacolo che si ammira dalla sommità del Pilone.

Il loro uso era di alimentare di energia elettrica la regione Sicilia. I conduttori, dovendo sorpassare la superficie marina ad una quota sufficientemente alta, dovevano essere mantenuti in alta tensione per gli oltre 3 km della campata. Per questo non furono impiegati normali cavi conduttori, ma cavi d’acciaio.
La scarsa conducibilità elettrica dell’acciaio ha reso particolarmente costosa la trasmissione dell’elettricità. La resistenza richiesta alle forti raffiche di vento in una zona altamente sismica non ha inoltre consentito l’uso di conduttori intrecciati riducendone la capacità di trasporto. La mensola alla sommità misura 75 metri, così che i tre cavi fossero distanti 25 metri l’uno dall’altro per non urtarsi in caso di forte vento, fattore usuale nello Stretto di Messina. La scarsa conduttività dell’acciaio dei cavi, ben inferiore al rame come trasmissione di energia, determinò la dismissione nel febbraio del 1992 della connessione aerea in favore di quella sottomarina, con il passaggio di un cavo rivestito che servisse la zona orientale della Sicilia. I due piloni conducevano circa 190.000 terawatt in esercizio.

Il pilone siculo è stato oggetto di una totale riverniciatura all’indomani della dismissione, infatti si presenta in uno stato di conservazione migliore rispetto a quello calabro, che comunque è stato dichiarato solido da una perizia dell’Istituto Italiano Saldatura del 2008.

Il traliccio di Torre Faro ha poi un’illuminazione cangiante nel colore e nell’intensità, mentre un recente furto di rame nonché dei pannelli fotovoltaici pochi giorni dopo la loro sistemazione di qualche anno fa da parte della provincia, rende quasi invisibile o scarsa l’illuminazione del pilone calabrese.  Pur non avendo più alcuna funzione pratica, i piloni non furono abbattuti ed oggi, con lo status di monumenti storici tutelati e dall’importante significato sociale e culturale, sono usati per misurazioni meteorologiche, esercitazioni di recupero in quota e telecomunicazioni.

Dal 2006 il pilone sulla costa siciliana è stato aperto al pubblico per un paio di stagioni: la visita richiedeva di salire una scala di 2.240 gradini per raggiungere la piattaforma più alta, mentre quello calabro è stato acquistato da un privato cittadino.

(Testo cortesia del sito U Piluni)

 

  • Documentario Originale del 1972 (inoltre in una inquadratura si vedono le due corsie della Salerno – Reggio Calabria in costruzione):

 

  • Il Superattico più bello del mondo: